Giorno: 28 Marzo 2020

Informazioni fuorvianti e pericolose da una trasmissione della D’Urso. LNDC ricorda che gli animali non trasmettono il virus e sconsiglia vivamente di usare la candeggina per pulire le zampe, ma piuttosto di preferire prodotti ad uso umano a base alcolica con una salvietta.

In un’intervista trasmessa in streaming a Barbara D’Urso, il veterinario Enrico Zibellini ha affermato che – dopo aver fatto la passeggiata con il proprio cane – è possibile pulire le zampe dell’animale con clorexidina diluita o addirittura candeggina diluita, al fine di evitare che il nostro amico riporti in casa il coronavirus che sta affliggendo in questo momento il Paese.Sono certo che il collega era in buona fede quando ha fatto questa dichiarazione ma è mio preciso dovere fare una rettifica”, spiega Luca Lombardini – Veterinario e Vice-Presidente Nazionale LNDC Animal Protection. “La candeggina può essere molto pericolosa per i nostri amici animali e quindi, non conoscendo bene le proporzioni di diluizione, è assolutamente da evitare. Quello che invece possiamo fare, se proprio pensiamo sia necessario, è pulire i polpastrelli delicatamente con una salvietta utilizzando i prodotti a base alcolica preparati anche per noi umani, come ad esempio l’Amuchina.” “È davvero sconcertante sentire delle informazioni così poco corrette arrivare da una trasmissione che ha così tanto seguito”, afferma Piera Rosati – Presidente Nazionale LNDC Animal Protection. “Voglio comunque ricordare che i nostri animali domestici non sono fonte di contagio e che è molto improbabile che il cane riporti a casa il virus dalla strada e pulire le zampe è una misura da prendere solo se si vuole essere eccessivamente zelanti. In ogni caso però vanno evitati prodotti che possono causare danni ai polpastrelli o danni peggiori nel caso in cui l’animale si lecchi e li ingerisca”.

Covid-19, al via il programma regionale di sostegno alla popolazione anziana promosso dall’Area Vasta 1 e dalle organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil dei pensionati

Si chiama “Resto a casa, insieme restiamo”, il programma regionale di sostegno alla popolazione anziana marchigiana, nella fase di emergenza Coronavirus, avviato dall’Area Vasta 1 dell’Asur e dalle organizzazioni sindacali SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil. Destinatari sono gli anziani ultrasessantacinquenni. Lo scopo è quello di prevenire ansia, depressioni e paure da isolamento sociale, promuovere sani stili di vita idonei nella fase epidemica, prevenire la divulgazione di false notizie (fake news) con il ricorso a una comunicazione scientifica e divulgata da fonti ufficiali. Gli obiettivi verranno raggiunti attraverso la capillare presenza territoriale delle organizzazioni sindacali che raggiungerà la popolazione interessata con messaggistica video e audio. Al fine di coinvolgere anche gli anziani senza smart-phone, che non possono usufruire delle chat istantanee, le organizzazioni sindacali sosterranno l’acquisto di uno spazio televisivo nelle reti televisive marchigiane. A orari prestabiliti verranno trasmessi i video sugli stili di vita sani e i documenti utili inviati anche tramite le chat. La collaborazione tra il Servizio di Promozione Salute del Dipartimento di prevenzione dell’ASUR AV1 - con funzione di coordinamento - e le tre organizzazioni sindacali è resa possibile grazie a quanto già realizzato nell’ambito delle azioni di promozione delle vaccinazioni influenzali, screening oncologici prevenzione degli incidenti domestici, previste del Piano regionale della prevenzione 2014/2019, nonché del Protocollo d’Intesa  tra Regione Marche e SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil  per la Promozione della Salute nella comunità e il sostegno alle strategie di Prevenzione.

Emergenza Covid-19, ulteriori indicazioni della Regione Marche per l’operatività domiciliare delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) nella gestione dei casi accertati o sospetti

La Regione Marche ha emanato nuove disposizioni per uniformare la composizione e le modalità operative delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) che effettuano  i controlli domiciliari dei malati o sospetti contagiati di Covid-19. Le indicazioni sono state impartire all’Asur che sta attivando le Usca presso i distretti delle Aree vaste: una Usca ogni 50 mila abitanti. Le nuove disposizioni prevedono che le unità, operative 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, siano composte da almeno due operatori (due medici o un medico e un infermiere), coordinate da un medico di medicina generale “senior”, convenzionato da più di dieci anni, anche mediante disponibilità telefonica e supportate da un pediatra di libera scelta con disponibilità telefonica. Coerentemente con le disposizioni nazionali, queste Unità garantiscono la presa in carico dei pazienti sintomatici o sospetti che non richiedono ricovero ospedaliero ma che hanno necessità di essere monitorati. Le stesse Unità dovranno effettuare anche tamponi domiciliari dei pazienti sintomatici. Tali Unità, equipaggiate con i dispositivi di sicurezza individuali idonei, consentiranno interventi precoci, riducendo i tempi di attesa per tamponi e interventi assistenziali e prevenendo, ove possibile, l'acuirsi della malattia, riducendo, in questo modo, eventuali necessità di ricovero. Con le nuove modalità operative, ora uniformi su tutto il territorio regionale, sarà garantita una maggiore capillarità e tempestività degli interventi.