Domani, venerdì 28 febbraio, e sabato 29 le scuole rimarranno chiuse nelle Marche. E’ questo l’esito della diatriba tra il Tar e la Regione.

Nel pomeriggio il Tar aveva sospeso con decreto urgente del presidente l’ordinanza emanata dalla Regione per far fronte al coronavirus.

Il provvedimento firmato dal governatore Luca Ceriscioli disponeva la chiusura di scuole, musei, e inibiva tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura fino alle  24 del 4 marzo 2020 al fine di contrastare la diffusione del virus.

Ma la Regione sta lavorando a un’altra ordinanza per disporre la chiusura degli istituti per il weekend.

Nel decreto del Tar si dava rilievo alla circostanza che non sussistevano, al momento di emissione dell’ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da Covid-19. 

“L’eventuale differente trattamento riservato dal Governo – si legge nel decreto -, in condizioni asseritamente eguali a quelle della Regione Marche, alla Regione Liguria, sul quale si sofferma lo scritto difensivo regionale (senza che tale circostanza risulti però evocata dal provvedimento impugnato) ha valenza politica ma non giuridica e non può comunque ‘ex se’ giustificare l’esercizio del potere”.

 Il Tar Marche ha fissato per il 4 marzo ad Ancona la camera di consiglio per la trattazione collegiale del ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha chiesto di annullare previa sospensione l’ordinanza della Regione di chiusura delle scuole e sospensione delle manifestazioni pubbliche per l’emergenza Coronavirus.

“Lo Stato c’è e si fa rispettare – aveva commentato Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie -, avevamo impugnato l’ordinanza della Regione Marche e il Tar l’ha sospesa”.

“Oggi, 12 Regioni hanno firmato l’ordinanza unica condivisa nella riunione con il governo, costruita sulle direttive del Ministero della Salute, della protezione civile e dell’istituto superiore di sanità”, proseguiva. “Puntiamo ad omogeneizzare nel giro di qualche giorno l’azione di tutte le Regioni – aggiungeva -, l’Italia sta già ripartendo, mi auguro che il presidente Ceriscioli metta in sicurezza i cittadini marchigiani firmando l’ordinanza unica”.

Il governatore, invece, firmerà un’altra ordinanza regionale sulla falsariga della prima.

Al momento i contagiati nelle Marche come confermato dalla Protezione Civile sono : il trentenne di Vallefoglia, la coppia di anziani di Fano (con la donna in gravi condizioni). Mentre per il 51enne di Piandimeleto, amico del ristoratore di Cattolica, è arrivato l’esito negativo del test, contrariamente a quanto affermato ieri, erroneamente, dalla prefettura di Rimini, che avrebbe quindi confuso le identità delle persone sottoposte a controllo. 

In ogni caso c’è il Numero verde della Regione 800936677

Un servizio attivo dalle 8 alle 20 e che nella sola giornata ha risposto a migliaia di telefonate. Le principali informazioni richieste, riguardano le preoccupazioni per il rientro delle persone, anche familiari, dalla Lombardia e dal Veneto, notizie sulla chiusura delle scuole e necessità di isolamento domiciliare per chi proviene dalle zone a rischio.

Complessivamente sono 65 i medici che si sono resi operativi per il Numero verde. Sono previsti due turni giornalieri di sei ore con cinque postazioni per ogni turno.